Mi sono svegliato pensando a..., di Andrea Quadrani
Mi sono sempre piaciuti i primi piatti
di pasta sugosi e polposi, ma non li so eseguire: non so spadellare pasta e
sugo per incorporare bene i vari ingredienti, ma tempo fa, in Sicilia, andai a
mangiare in una trattoria di amici e cercarono, già lì, di aiutarmi in questo
mio problema; fu una confusione comica ed irripetibile: la cucina invasa dagli
ingredienti nei posti sbagliati. Con la vergogna addosso andai in sala, mi
sedetti ed attesi la giustizia. Furono buoni… mi diedero Il Piatto i cui
profumi, gusti e colori ricordo ancora; come ricordo ancora quel piccolo
tornado di piacere, che è la torsione del pane, nel sugo rimasto sul piatto,
per raggiungere l’estasi con la fine, chiamato tocio, tociare; per me un rito
da applicare a qualsiasi piatto vivente. Ma su questo fu la sublimazione di un
rapporto amoroso; quei profumi ancora in aria e dentro di me, quei sapori
distinti e quella visione succulenta dell’opera d’arte, già in me ed impressa nella mia memoria. Un piatto
semplice che unisce mare e terra col tocco finale della menta. Un vero
godimento!
linguine
lampara (per 4 porzioni)
360 g di linguine
400 g di sardine già pulite
500 g di polpa di pomodoro (pomodori
freschi)
un ciuffetto di menta fresca
mezzo bicchiere di vino bianco
2 spicchi di aglio interi olio
sale
Fare rosolare in un tegame l’aglio
intero con l’olio, aggiungere le sardine e bagnare con il vino bianco. Unire la
polpa di pomodoro e fare cuocere 10 minuti. Cuocere le linguine scolarle al
dente e ultimare la cottura nella salsa. Spolverizzare con la menta tritata.
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