Potere, di Andrea Quadrani


Torrido maggio, un caldo insopportabile attanagliava la gente per strada e noi dentro; neanche la benchè minima traccia di movimento degli alberi dava l’illusione di un po’ di frescura, alla fine del nostro incubo. Perché di incubo ormai si trattava! Stipati dentro l’angusta stanza ognuno di noi partoriva tra atroci sofferenze non solo fisiche, il suo SAPERE. Sapere cosa poi? Sarebbe mai servito tutto ciò? Boh! Essendo l'unico folle del gruppo, si rivolsero a me, questa volta ben tre figuri per avere i miei servigi, ma, belli miei, niente per niente eh! Il conto alla rovescia compiva il suo sporco gioco e una agonia lenta tediava i nostri provati corpi; non mancava poco ma neanche così tanto. Bullo mi lanciò un aereoplanino che incredibilmente mi colpì dentro l’orecchio sinistro, che mira. Me lo fai, c’era scritto. Certo Bullo, in cambio però per una settimana la tua arma migliore è mia. Ricattatore va bene. Tutto ciò comunicato a gesti ed aereoplanini vari pericolosissimi. “ Futuro dell’Europa”. Che fantasia.  “L’Europa in quanto soggetto formato da nazioni potenti da sempre non può avere un futuro a meno che…” Che palle però, almeno l’aria condizionata funzionasse.. Ecco cosa potrei scrivere io di fantasia: “L’aria condizionata in un aspetto sociologico dell’atteggiamento dell’aria nei confronti degli altri; condizionata da chi, perché si fa condizionare, le sue ragioni….”  In quel momento vedo con la coda dell’occhio, Verso che mi fa dei gesti ed a gesti gli rispondo ed a gesti vuole anche lui il servizio ed a gesti gli dico si si in cambio della roba migliore che spaccia e lui probabilmente porcheggiando in silenzio gesticola si si ok. “Lo spazio si può conquistare ed a che prezzo?”. “ L’importante è decidere se lo spazio val la pena di essere conquistato e soprattutto lo si può chiedere anche a lui, perché….” Inizio a sudare, non sudo quasi mai, ma oggi temo che sarà un giorno particolare per i miei vestiti ed il mio corpo.
Un irresistibile profumo di fiori bagnati anticipò il bigliettino rosa che mano in mano veniva verso di me; sapevo chi me lo mandava e perché; bisognava solo decidere quanto e in questo caso quando. Lo lessi con finta lentezza e scrissi in basso poche parole: si se dopo me la dai. Quando tornò nelle sue candide mani ed il suo sguardo si posò sul rosa, la sua carne aumentò di colore, Vera si girò verso di me piegando la testa su e giù, era fatta!
“Galileo e le sue teorie”. Aridagli, che fantasia. “Galileo in fin dei conti era una brava persona ed in qualche modo i suoi conti doveva pur pagarli….”.
Il tempo passava un po’ più svelto adesso che ero impegnato in quattro fronti; mi spingeva però la ricompensa tripla. Il potere, il voler potere che è molto più importante ed in questo frangente, intrigante.
“…e poi se noi guardiamo bene, lo spazio sarebbe anche da delimitare, di che spazio stiamo parlando…”.
Sudore adesso, solo sudore e un minimo di confusione; il risultato è quello da seguire; concentrati, svegliati, pensa al risultato, pensa…
“… l’aria calda deve essere presa come esempio d’empietudine, caldo uguale a profondo o oscuro?…”
Forse mi stavo perdendo dovevo pensare più velocemente, il tempo è quasi finito, finito.
“…prendiamo la Germania, ma pensiamo veramente che voglia essere assimilata in una confraternita di nazioni dove ognuno può dire, addirittura la sua?…”.
Speriamo bene, vorrei fallire e non avere nulla in cambio se non disprezzo!
“….Galileo era poi un gran lavoratore, che non si faceva mancare mai nulla e certe cose costano….”.
Manca poco ormai, stringi i denti non mollare manca poco, poco.
Ce la faccio, ancora un quarto di giro di quadrante e la consegna dovrà essere immediata e lo sarà. Sono tutti in fase terminale, che brutta espressione, li sto finendo, ecco, gliel’ho fatta.

Tutto finito, sono finito, hanno finito. E’ andata molto bene, guardo i quattro fogli, è andata molto bene; bisogna attendere ancora, Altri si devono pronunciare; attendiamo. Attendo.

Benissimo, Loro si sono pronunciati.
Bene e strani; nuove visioni; scenari alternativi; bla e bla.

La giornata del pagamento è arrivata, sono tutti davanti a me; il potere delle cose importanti è finalmente mio! Come Re Magi sfilano davanti a me con la loro mercanzia e la depongono davanti a me e vanno via, senza una parola. Rimango solo con Vera, lei mi darà quello che alla fine tengo di più. Ci sediamo davanti alla tavola con i pagamenti sulla tovaglia, lei si alza mi guarda tira su la gonna e…
Sotto la gonna ha un pacchetto che ha sottratto di nascosto dalla casa paterna lo pone sulla tavola con le altre cose. Adesso ho tutto:

La fionda di Bullo.
I videogiochi di Verso.
La magica mortadella del padre di Vera.


A tredici anni il potere è la Vita!

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