Nascosta, di Andrea Quadrani
Ho sempre
creduto ai fantasmi. Li ho sempre visti. Ogni tanto ho anche tentato un
approccio linguistico, ma loro niente. Nessuna passione, nessun contatto. Solo
fugaci sguardi, rapide visite, apparizioni improvvise e poi via ognuno per la
sua strada. Quindi la sorpresa fu tanta in me la prima volta che un fantasma,
anzi ‘una’ fantasma, non solo mi apparve, ma anche incominciò un muto dialogo
con me. Accadde nel magazzino dello studio notarile in cui mi dilettavo a
prestare la mia opera. Magazzino regno fino allora, solo di carte e carte,
montagne di carte dimenticate sembrava e, infatti, spesso inutili testimoni di
fatti del passato. Probabile che proprio dal passato sia venuta lei, boh, non
l’ho saputo mai e, sinceramente, non me ne interessava. Era un bel rapporto,
intenso e rapido. Dal primo giorno che la vidi, da allora non perdo occasione
per osservarla sgattaiolare dal suo rifugio. Guarda con i suoi occhi vispi che
spesso parlano, urlano, il loro vissuto; unici momenti di cedimento del muro
costruito intorno a se a protezione dei bastioni del suo passato. Anzi spesso
qualche parola cerca di volare dalla sua bocca piccola e secca, e subito
ripresa, come un uccello indisciplinato, fa ritorno nella gabbia della sua
mente; non possono parlare loro, la magia passerebbe, penso. I denti spesso
appaiono in sorrisi radiosi, esibiti sempre più spesso, ma prontamente
repressi, probabilmente non per volontà propria, ma per allenamento. I pensieri
spariti e rapiti, come il peso di tutte le parole, come se si potessero pesare,
parole e pensieri, e non, attirarli in un luogo sicuro e tenerli lì in attesa
di tempi migliori. Un bel corpo, tenuto in cattività da geniali vetusti vestiari,
costruiti apposta per chiudere e cadere. L’evasione non solo fisica, ma
amaramente intellettuale e onirica, rischia, anzi aiuta a tenere vive le due,
molte, mille identità, che a giorno a giorno escono facendo capolino nella
nebbia delle cose. Con le gambette imbarazzate e vispe, corre qua e là in cerca
di qualcosa, qualunque, che la aiuti nelle sue faccende più varie semplici o
complesse che siano. Per fortuna aiutate da due piedini vaginali,
orgogliosamente ostentati quando può, con l’alibi delle situazioni. Nascosta il
più del tempo con le difese bene alzate, come tutti del resto, quale novità? Il
presente aiuta a volte a sfondare il velo del futuro. Le occasioni ritrovate e
la voglia di godere, possono essere utili. I muri vanno eretti e abbattuti secondo
le esigenze, nulla più. I bastioni si proteggono a volte anche da soli, senza
l’aiuto di nessuno, costruendo emozioni per volare in alto dove nessuno scorga
le lacrime.
A volte accade
qualcosa che turba l’immaginario e lo fa alzare. Quel qualcosa è l’apparizione
al contrario, come sono stata io, immagino; è la vista di un essere che viene dal
mondo reale, ma anche dai sogni. L’ho capito dal primo istante e nella
stranezza della situazione, mi sento sempre più viva e mi diverto sempre di
più.
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