Le avventure dell'uccellino-mangiatore-di-briciole, di Andrea Quadrani
Giornata gonfia di sole. Pomeriggio
avanti nelle ore. L’arrivo dell’uccellino-mangiatore-di-briciole mi suscita
oggi una certa emozione. Pare, infatti, che tutti gli esseri viventi siano
partiti per andare da qualche parte. Mentre mangiucchia le bricioline, me lo
conferma. E si chiede anche il senso di quell’andare. Quando vola insieme ai
suoi compagni soprattutto nella stagione calda, e sempre in certi giorni della
settimana, vede file e file di scatole metalliche con umani dentro che vanno da
qualche parte; il fine settimana si chiama, gli dico io e le scatole servono
per andare da qualche parte più rapidamente. Ah, esiste una fine anche per la
settimana, replica lui e quindi anche un inizio giusto? Dico:
- Sì!
- Ah! Fa lui. E becchetta.
- Sì!
- Ah! Fa lui. E becchetta.
- Beh. Questo silenzio? Eri partito con
un pensiero.
- Niente niente, - fa lui, mentre col
capino guarda se è rimasto qualcosa in giro, vede che è tutto pulito e con
disinvoltura va verso il sottovaso del pesco, dove riposa un po’ d’acqua in sua
attesa, - solo che mi sembra strano. Tutto qua.
- Cosa?
Beve dal sottovaso e si gira spesso
verso lo spazio davanti a se.
In un attimo mi passa un pensiero: se a
me lo spazio del quinto piano verso il verde del parco, allarga il cuore per
l’ampiezza e la libertà che mi fa respirare, a lui, essere piccolino, come può
apparire?
Oltre che uccellino filosofo, legge
anche nel pensiero. Subito sbotta:
- E’ l’andare da qualche parte che vi
rende tutti felici? Per forza dovete muovervi e andare per sentirvi vivi?
Restare e pensare è così inquietante. Dovete per forza riempire con spostamenti
spesso inutili i giorni della vostra settimana? Godervi quello che avete è così
pericoloso?
Ansima persino mentre finisce le ultime
parole. Lo guardo con tenerezza. È proprio bellino. Anzi no, bello. Cerco
l’alibi:
- Guarda che non è per tutti così. Non
siamo tutti uguali. C’è anche chi viaggia stando fermo. C’è anche chi pensa.
Chi se la gode senza fronzoli. Chi se la gode e basta in semplicità, col poco
che ha.
- Sì sì - mi canzona – per fortuna che
non siete tutti uguali, secondo te!
E rapido com’è di solito nel cambiare
discorso:
- Sai che è proprio buona quest’acqua
del pesco? È proprio un posto delizioso questo terrazzo delle delizie e si
respira una bella aria e si sta in pace e ci torno sempre volentieri.
E senza dire altro, zampetta fino alla
ringhiera e si butta giù.
Dopo qualche attimo lo rivedo salire e
salire e salire.
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