Le avventure dell'uccellino-mangiatore-di-briciole, di Andrea Quadrani

Mi ha trovato. Non so se ha la potenza olfattiva come i cani. E' comunque un animaletto con le sue doti. Si è posato sul davanzale della finestra davanti a me e non mollava la presa dello sguardo. Mi sono accorto che qualcuno mi osservava. Non l'avrei mai detto. Non mi sono commosso fuori, ma dentro sì eccome. Un turbine di emozioni puerili, candide da bambino. Ho aperto la finestra. Non è volato via. Era proprio lui. E' entrato nella stanza facendo un giro piccolo ma completo e si è fermato accanto a me davanti al computer.
- C'è odore di stelle in questa stanza, di stelle e di sangue.
- Sì, hai un bel fiuto...
- E tu che ci fai qua, perché hai lasciato il pesco e tutti noi?
Mi stringe il cuore e come sempre in questo beato e dannato periodo piango.
- Lo vedi quel bicchiere vuoto, là in alto a sinistra?
- Sì.
- Sono io quel bicchiere. Mi sono svuotato e il mio percorso di riempimento inizia da questa stanza e forse continuerà.
- Perché forse?
- Perché perché non sono solo insieme a amici, anche altri mi accompagnano. Vedremo. Piccolo amico. Vedremo.
Svolazza breve verso la finestra, si gira verso di me e prima di spiccarsi verso l'alto mi dice:
- Quel bicchiere non è vuoto; è pieno di aria.

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