Oggi NON è la festa della Donna, di Andrea Quadrani

Oggi NON è la festa della Donna così come la intendo io. Progenitrice di tutti noi, a partire dalla Natura, di cui molti si dimentichiamo troppo spesso e che sta morendo lentamente, che forse è peggio che un colpo e alè. Non di Eva, per chi crede che sia stata la prima donna, e che per prima abbia compiuto un peccato, il peccato, che noi ogni giorno paghiamo in un modo o un altro. NON delle prime donne-scimmie che si battevano già allora con i maschi; e agli inizi del tempo, quando gli animali crebbero e si moltiplicarono, moltissime specie divennero società matriarcali e tuttora esistono e se ne giovano. NON delle donne che nei secoli, complici infiniti fattori, culturali, religiosi, sociali, furono stuprate nella loro mente e poi nel corpo, sempre trofei di innumerevoli e spesso inutili guerre. NON delle streghe vere o presunte, bruciate perché pensavano, che fosse vero o no, non importa, è che pensavano e agivano in maniera diversa da ciò che doveva essere. NON delle donne ignorate, seviziate nello Spirito, soggiogate da una Chiesa per lungo tempo complice di Satana, e abituate a non reagire, come animali legati e senza speranza. NON delle mie nonne, di tutte le nonne, che si sacrificarono per reagire in un periodo di resistenza verso tutto. NON è la festa delle migliaia di donne profanate nel corpo in tutto il mondo, ogni giorno, ogni giorno, per una logica aberrante di possesso, di eccesso di potere. NON di mia madre, che fino alla fine visse il più possibile, vestita di dignità e penso anche le madri di tanti di noi. Gli uomini non sanno più verso chi sfogare le loro menti e come impazziti, spinti da forze negative, se la prendono con chi credono essere il più debole.
Invidiosi della forza, del modo di affrontare il dolore e di lottare, di avere più energia, anche mentale, delle donne, le quali si dimenticano troppo spesso del loro valore; questa dimenticanza, questa debolezza, è ahimè, ampiamente sfruttata.
NON è la festa della donna diventata come tutti i festeggiamenti di spessore etico, fonte di mercimonio e, in questo caso massacro di mimose, il cui grido di dolore, si sparge nel cielo.
Sarà un pensiero stra-usato e facile, illusorio e idealista, ma io ci credo fermamente: la festa della Donna, così come quella del Papà, della Mamma, degli Innamorati e chissà quant’altro, non so neanche quante siano, è davvero sempre.
Ogni giorno. E sta a me solo a me, non girarmi dall’altra parte quando accade quel qualcosa che spegne la coscienza, e mi fa pensare solo a me stesso. In qualunque situazione, anche all’apparenza banale. Sempre sempre mi devo ricordare del rispetto verso il mio prossimo, verso le Donne e gli Uomini. Perché il nostro prossimo è ovunque, anche chi non conosciamo, perché il nostro prossimo siamo anche noi. 

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