La danza nelle vene, di Andrea Quadrani
Il
mio nascondiglio
è
pieno di dubbi,
solo
una dama bianca,
la notte
come il giorno,
veglia il mio corpo e
le mie viscere.
Io la prego, la supplico, la imploro,
di lasciarmi libero
insieme a me
o almeno
non essere presenza
costante.
Il mio desiderio
incespica nel
suo sguardo beffardo,
e io irrequieto
attendo gli eventi,
come
un giocatore di dadi
aspetta
l’immobilità della sua scommessa.
La dama bianca
giunge e
scuote
il tempo,
giudica e opera
con la sua saggezza.
Ha il tramite appuntito in mano.
Per un attimo trema
e di rimando io sudo.
Ghignando
affonda nella carne,
e cerca, e sguazza, e lacera
iniziando
la danza nelle vene
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