A negozi, di Andrea Quadrani
Nonostante una leggera febbrina che mi
ha preso, sono uscito adesso per andare al supermercato vicino alloggio, per
prendere un po' di frutta. Poca gente dentro svogliata e malinconica. Ora di
chiusura molto vicina. Mentre pesavo le arance, una vecchietta minuta e dallo
sguardo tristissimo, arriva con in mano tre panini in un sacchettino e un pacco
di pasta; gira intorno all’isola della frutta e si ferma davanti alle
clementine. Resta davanti un minuto buono; io curioso e immobile, fingo di
pesare bene la mia frutta. Dalla borsa di lei spunta il portafoglio, lo apre e
lo richiude in pochi istanti. Come chi gioca a carte e controlla il punto che
non ha. Io ho preso della verdura e sono di nuovo alla bilancia. Lei fa un
altro giro e davanti alle clementine apre la borsa e ne mette tre dentro e
mentre fa questo gesto, si gira verso di me. I nostri sguardi s’incrociano; io
resto immobile, lei la vedo interdetta. In quegli occhi castani si vedono molte
cose. Non dico una parola. Le sorrido. Lei va verso la cassa e deposita pane e
pasta sul tapis roulant e a testa bassa paga ed esce; aspettando che tutto vada
bene, mi avvicino alla cassa anch’io. Pago ed esco. Il groppo in gola non mi ha
ancora abbandonato.
Al panificio ho incontrato Jacopo, un
simpatico e sveglio bambinetto, che spesso trovo là. La mamma lo manda a
prendere qualcosa quando serve. Era più felice del solito, perché ieri ha
compiuto nove anni e si sente 'già in pista', parole sue. I genitori gli hanno
regalato un elicottero telecomandato. Non l’ha ancora usato perché serve il
momento adatto. In mano ha il regalo dei nonni; lo destreggia come se lo avesse
da sempre e alla domanda della panettiera se lo sapesse già usare, risponde
sicuro: sì è semplice del resto. Io e la panettiera ci guardiamo; lei non dice
più niente ed io faccio a Jacopo gli auguri del compleanno. Mentre prende il
resto e sta per uscire, aggiunge: i nonni me l'hanno regalato perché così
diventerò migliore, hanno detto. Il regalo in questione è l'ultimo modello di
IPhone.
Ogni settimana investo quattro euri in
due gratta&vinci, secondo uno schema particolare: nello stesso posto, lo
stesso tipo, lo stesso giorno. Se non vinco nulla rimando alla settimana
successiva; se vinco qualcosa, la metà la reinvesto nel grattino e il resto li
becco in contanti. Ho imboccato una striscia positiva da due settimane e sono
'sopra' di ventidue euri. Proprio poco fa, sono uscito apposta per l'incasso e
il reinvesto di dieci euri e con il fatto della trombosi e della camminata
obbligatoria giornaliera, ho fatto tutt'una. Nel negozio c'era una signora,
vincente come me; lei di sei euro. Soltanto che ha preso il suo borsello e
sfilando una banconota da cinquanta, l'ha data all'omino dietro il banco e ha
preso una carnevalata di tanti colori e forme di grattini; ci vorrà arredare
l'albero di Natale? Per carità, le auguro un sacco di fortuna... poi eh tra noi
giocatori c'è feeling ... ma forse quei cinquanta, non era meglio tenerseli...?
Mah. Chi vivrà vedrà!
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