L'assalto, di Andrea Quadrani


Tanti soldati in fila per lungo, in attesa del momento dell’assalto, verso la gloria del sapere e del poter dire, ‘io c’ero’. Soldati addestrati per ogni situazione e ogni intoppo. Soldati precisi nell’essere comandati, ma anche per la loro condizione di sudditi, non restii a scegliere come eseguire l’ordine, da chi li comanda. L’ora, il momento, si avvicina sempre più; all’inizio delle scale che portano in cima, che sempre in cima si ‘deve’ andare, sporgono il capo verso la meta, i più avidi, e al contempo i più candidi esecutori di ordini; in tutti comunque c’è la voglia di arrivare per primi, laggiù, dove si apre il soglio dell’inferno, truccato da paradiso. Loro lo sanno che è così; però sono comandati e quindi liberi per metà; indietro non possono spostarsi: c’è chi li controlla e chi li giudica. In questo mondo del ‘merito’, anche loro, anche i soldati, sono ingabbiati in questa logica, vera o falsa che sia. Questi pensieri sono nella testa di pochi; probabile che siano proprio loro un giorno, a guidare altre torme di guerrieri verso chissà quale obiettivo, chissà verso quale gloria. Ora sono tutti mischiati, ma il setaccio della vita, è pronto anche laggiù in fondo, a iniziare il suo lavoro. L’aria fresca del mattino e il pallido sole che cerca di tirarsi su, sono i testimoni della natura, che circonda i nostri eroi. Altri tipi di esseri viventi, sono scomparsi dalla vista e dai loro nascondigli, osservano e giudicano, perché anche loro possono farlo. Il momento è quasi arrivato. Il silenzio molto reale circonda il gruppo pronto alla corsa, con le teste e gli zaini pieni di certezze; con le armi giuste che servono a portata di mano; col calore che aizza i loro corpi. Sono tutt’uno. Sono un gruppo. E come nelle corse gli atleti aspettano lo ‘start’ per scattare via velocemente, anche loro sono in attesa del segnale. Nelle teste solo il segnale. Nei corpi solo il segnale. Ecco. L’attimo. Giunge. Sono le ottoeventi precise: la campanella suona, e un mare di soldatini colorati vola sugli scalini, verso l’entrata della Scuola.  

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