Irato, di Andrea Quadrani


Davanti ad un esterrefatto uccellino-mangiatore-di-briciole, che oggi però non riusciva nelle solite azioni di mangiare, parlare, controbattere, ma otteneva soltanto di ascoltare me medesimo, che cercavo di enunciare a voce alta un monologo irato, con l'intento di riuscire a metterlo dentro il finto foglio bianco, ma vero schermo, che mi guardava e mi sfotteva da questa mattina. Da quando lavevo attivato.
"Sono veramente ma veramente furente, pensando a come in questa mia cara nazione, ci si debba mettere sempre a novanta gradi, di fronte alle 'vere' nazioni influenti in europa: l'olio tunisino senza dazi; le arance marocchine; il mare attorno alla corsica e davanti alla Liguria ceduto a colpi di firme senza chiedere agli Italiani non dico il permesso, ma almeno l'opinione; tutto deciso da un presidente del consiglio e dai suoi affiliati, che per il loro orgoglio privato e la loro cara poltrona, prendono decisioni infauste per il Popolo Italiano, tanto a loro ... tagli alla sanità e alla scuola: come si fa a tagliare le spese dell'istruzione e della salute? Come fanno a passare sui corpi dei loro concittadini? Come fanno a farsi sempre bene gli affari loro? Beh, per quest'ultima domanda la risposta è abbastanza scontata, lo ammetto. Potessimo andare a votare ora, ci sarebbe da ridere; temo però che noi a votare per le Elezioni Politiche, non andremo più; si metteranno d'accordo sempre in alto tra quattro o cinque collusi ed io ad applaudire soave, e con me forse altri.
Forse il problema è che in Italia si è sempre, almeno da quando mi ricordo io, andati a votare contro qualcuno, mai per qualcuno: non ci convince la sinistra? Tappiamoci il naso e votiamo DC! Non ci piace Berlusconi? Tappiamoci il naso e votiamo la sinistra! Non ci garba il PD? Tappiamoci il naso e votiamo la Lega? Non ci sta bene nessuno? Non andiamo a votare! Il partito del non – voto, le schede nulle e quelle bianche, ormai rappresentano il sessanta per cento degli Italiani. Purtroppo ciò fa il gioco di quelli là e anche se non sono d'accordo con chi non vota, lo capisco. A me viene da vomitare ogni volta"...
Man mano che parlavo, mi infervoravo sempre più, fino a che, sfinito e sudato, ebbi con l'aria che entrava dalla finestra aperta, un rapporto quasi completo e prima che riuscissi a fermarlo, uno starnuto pazzesco uscì dal mio corpo, dirigendosì qua e là.
L'uccellino mi guardava, perciò non riuscii a spaventarlo.
Lentamente Invece mi calmai, lentamente mi alzai dalla seggiola legnosa e lentamente andai a farmi una doccia, speravo rilassante e sgrassante.
Al mio ritorno il mio piccolo amico volante era ancora là, ad aspettarmi per salutarmi, ma prima mi disse placido ed ironico:
"Le pensi proprio tutte per farti del male eh? Ci si vede nei prossimi giorni; ciao bello".
Non ce la feci ad adirarmi.
Lo guardai volteggiare solitario, con rapide e improvvise salite e discese, in mezzo al cielo color grigio con spruzzate di azzurro e qualche scia bianca.
Proprio come me.

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