Ce l'hanno quasi fatta, di Andrea Quadrani


Ce l’hanno quasi fatta. 
L., lassù dai Campi Elisi, guarda tutti noi e gongola, ma poi si angustia un po’ pensando di non essere presente col corpo, e poter brindare con un bel calice di Cristal alla sua impresa. L’aveva detto quando era ancora in questo mondo: ‘S. ha fatto moltissimo e onora la sua tessera 1816 della mia bella P2, ma non è ancora abbastanza’. 
Ce l’hanno quasi fatta. 
La coppia d’oro M&D, quest’ultimo correo nella P3, forti del fatto che gli italiani hanno poco o nulla memoria storica, e, in questo periodo anelano all’uomo forte, in modo da pensare il meno possibile, si ergono all’altezza dei padri scrittori della Nostra Costituzione e la riscrivono a loro somiglianza, oltretutto genuflettendosi all’europa (come ideava L., altro punto del ‘piano di rinascita democratica’ raggiunto). 
Ce l’hanno quasi fatta. 
Io non credo che la richiesta di opinione democratica della volontà popolare, possa portare ad una svolta dittatoriale, semplicemente perché in una dittatura ci siamo già: 
certo non c’è l’esercito nelle strade; peccato che ci sia, per la nostra ‘sicurezza’. 
Certo chi manifesta in cortei autorizzati non viene manganellato; peccato che accada sempre più spesso. 
Certo c’è la libertà di stampa; peccato che siamo al settantasettesimo posto su centottanta paesi (ultimi in Europa). 
Certo non c’è il reato di tortura; peccato che siamo uno dei pochi paesi rimasti al mondo a non averla depenalizzata … !!! 
Certo c’è rispetto per le opposizioni in Parlamento; peccato che non ci sia, al punto che potrebbero non esserci fisicamente in aula, che cambia poco. 
Certo c’è rispetto per il Parlamento; M, non ci va mai, perché la considera ‘una inutile perdita di tempo’. 
Ce l’hanno quasi fatta. 
In materia della poca memoria, ricordo che quando circa mille giorni fa, si insediò M, fu fatto grazie a un vero e proprio colpo di stato, attuato da re G. e lo stesso M. ai danni di E. con l’ormai mitica e da brividi frase ‘stai sereno!’. E ricordo anche ai tanti detrattori di B., che in quella convulsa giornata, migliaia di persone stavano giungendo a Roma da ogni dove, per reagire all’ennesima porcata, e anche lui partito da Genova stava andando a Roma; il caos era molto e il pericolo di un disastro pure, tanto che ricevette una telefonata dal capo della Digos di Roma, che gli chiese di tornare indietro per evitare il peggio, e lui, che tanti lo danno per un pericolo (sic!), tornò indietro. Io mi sbilancio: forse ha fatto male, ripensando a quel dito medio di M, rivolto con alterigia, alla folla urlante il proprio sdegno; oppure ha fatto bene, per evitare un sicuro linciaggio, a cominciare proprio da quel dito. Meglio la strada democratica. L’opposto di quella praticata da ‘loro’. 
Ce l’hanno quasi fatta. 
A riportare la Democrazia Cristiana al potere (da lì proviene M. e i suoi ‘maestri’ furono C., G. e R., così, tanto per ricordare). Tanto ci mancava, che ha pensato bene di insinuarla in un partito putrefatto come il PD, come un batterio, trasformandolo piano piano, in un partito che credevamo ormai sparito e sepolto. Invece con la pala dell’inganno c’è riuscito e a me questo fa venire molta tristezza; ma non fa finire la voglia di lottare, proprio no. 
Ce l’hanno quasi fatta. 
Ma io non sarò loro complice.

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