Natale a Ottobre (voi non state bene), di Andrea Quadrani


Voi non state bene: il Natale consumistico è partito a fine ottobre, quando in alcuni supermercati, hanno fatto la loro comparsa i primi panettoni e in alcuni negozi del centro, addirittura le prime lucine. 
Il Natale Natale, esiste oramai solo nel cuore di un piccolo manipolo di anime, che lo festeggia, sia come festa pagana, sia come festa religiosa, col cuore aperto e la mente lucida. 
Gli infiniti altri, ormai manipolati da messaggi che arrivano da tutti i lati, sono stritolati dalla macchina del Natale arrembante, caotico e presuntuoso. I regali (obbligatori); l’albero o il sempre più raro presepe (obbligatori); il giro in centro ben vestiti (obbligatorio); l’essere buoni e con il sorriso stampato (obbligatori), anche per quelli che sono stronzi il resto dell’anno e che pensano di redimersi, col rito annuale; il giro parenti (obbligatorio), anche a quelli che ti stanno sulle balle, e viceversa; le abbuffate (sacre e obbligatorie), secondo tradizione dipendente dalla zona d’Italia in cui si vivacchia. 
Il Babbo Natale, in origine verde, ma reso rosso dalla multinazionale Coca-Cola, lo si vede ovunque, in tutte le posizioni e luoghi. 
Tutto si veste a festa, con luminarie multicolori sopra le strade e luci un po’ ovunque, e per un po’ si dimenticano i problemi, a cominciare dai propri ed a continuare con gli altri, aumentando il menefreghismo, con l’aumentare della distanza dei problemi. 
Non si sta davvero bene, se si inizia l’orgia consumistica a fine ottobre; ma tant’è, questa è la logica di mercato e ci si deve adattare; adattare al mercato del soldo che si sposta di mano in mano, rendendo giocose le anime, che fanno questo sport universale. 
Cadere in questa morsa psicologica che alla fine della conta, appaga solo parzialmente, e ci si sente più vuoti alla fine delle ‘feste’, pensando forse che questo riempimento di cose e atti dall’esterno, possano essere un ‘di più’ inutile, se non si torna un po’ bambini e le si vive con un po’ di leggerezza e magia. 
Chissà come sarà il mio Natale quest’anno. 
Sono sicuro di come non sarà: cercherò la luce che solo i bambini vedono, e la seguirò, anche rischiando di sbattere contro qualcosa di non previsto, ma almeno in un cammino vero, e non manipolato da altri, chiunque essi siano questi altri. 
È per questo che forse non sto bene, quando oggi ventitrè novembre auguro a tutte e tutti: 
Buon Natale!

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