Potere dell'Ombra, di Andrea Quadrani


La mancanza di comprensione, non nel senso di non capire, ma nel senso di capire benissimo ma fare finta di non capire. Il dialogo a quel punto ha senso poco più di un discorso a parole tra sordi. Ognuno parla per conto suo cercando di fare in modo che l’essere antistante non lo capisca e non prenda le difese necessarie. Difese, sempre difese. Scappare sempre scappare. Muoversi sempre con circospezione, come predatori in cerca di cibo o in cerca di scamparla da altri predatori. Salvarsi, sperare di salvarsi. Avere una idea di cosa dire che scompare alla prima barriera. Non sapere perché si è là. Vivere l’esperienza godendone in solitudine pregando che finisca ma anche no. Il dubbio assale nel successione delle portate, dei vini, degli sguardi dell’altro bipede, che probabilmente vive le stesse tue ossessioni, inquietudini. Le vive le fa sue e in base a quelle, fa la sua serata. Scappare e progredire. Essere là ma con la mente essere in un altro luogo. Anche da soli, poco importa, ma essere fuori da là. Essere fuori luogo, ossessione eterna. Riuscire nell’obbiettivo passando sopra, fingendo, agendo, ridendo. Perché perché non si può essere se stessi? Perché se si è se stessi, sempre qualcuno giudica? Perché non capisce? Perché si aggrappa alle sue semicertezze e le auspica come paradigma della passione universale? So che non capite il senso di queste parole scritte in preda all’etilismo più sfrenato, ma vi assicuro che il senso e il nesso ce l’hanno. È l’incontro di due esseri scaturito dal nulla che è il mondo irreale, spostato nel tutto che è il mondo reale; tutto filtrato attraverso il liquido benigno usato per reagire e per vivere. La pioggia, i lampi, la voglia di fuggire. Il pensare ad altro e viverlo. L’essere sempre ‘avanti’ anche se si è parecchio indietro. La notte quella vera quella tosta, si avvicina e sboccia di bagnato e scuro. Si muove tutto. Ruota tutto. Anime errabonde di pensieri e gesti, seminano i loro corpi nelle strade. Le loro ombre si muovono con loro, ma a volte si spostano e combattano. Vogliono il palcoscenico. Sanno di poterci riuscire. Faranno di tutto anche contro i loro falsi padroni, quelli che credono di contare ed invece marciscono nei loro sogni. È l’ombra che conta, è l’ombra che sa di potere. Di notte di giorno. Ossessioni, deviazioni, ombre. Il potere di decidere e fare. Riescono sempre. Hanno sempre ragione e dannazione vincono sempre.

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