Trallallare, di Andrea Quadrani


Ovvero: la vita all’interno di un corso di Problem Solving 
 
Sei anime più una. Chiuse in una stanza. Ad ascoltare, pensare, elucubrare, stimolare. A studiare, risolvere, giocare, guardare. A concentrarsi, osservare, sfottersi, domandare. E alla fine, trallallare. 
Perché trallallando, si è più liberi di volare. 
Perché trallallando, si è più sciolti nel sognare. 
Perché trallallando, si è più stimolati nel capire. 
Sei anime e una. Aperte in una stanza. Ognuno strano per se stesso; tutti uniti nella stranezza; per poter raggiungere gli obbiettivi; per sciogliere i dubbi; per aiutare gli altri; per aiutarsi; per comprendere; per amarsi. 
E trallallando intuire, affermare, intendere, afferrare. 
Trallallando entrare nei problemi attraverso le mille porte proposte ed uscirne vincitori con lo scudo in mano, lo sguardo fiero, il cuore aperto e sincero. 
Sette anime. In cammino. Sperimentando, provando, in quantità e in qualità, nel confronto e nello scontro spento, nello sguardo ma senza l’inganno, nel fiutare la verità assoluta e carpirla con entrambe le mani, farla nostra, propria, mangiarla e digerirla in continuazione, con la forza pura di chi con passione vuole a-prendere. 
E poi usare nella vita reale. 
Sempre. 
Spesso. 
O quando capita. 
Sempre trallallando ovviamente.


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