Domande, di Andrea Quadrani


Stiamo velocemente correndo verso le inevitabili festività natalizie, con la loro mappazza di retorica, auguri fasulli ‘a lei e famiglia’, feste con parenti che mal si sopportano il resto dell’anno, mangiate a sfondamento, alberi veri o falsi caricati di ogni luce, corse all’ultimo regalo, e quanto altro venga in mente ad ogni anima che attende guardando i calendari di ogni risma. 
Sono eccessivamente negativo o solo realisticamente cinico? 
Fate voi. 
Anche l’uccellino-mangiatore-di-briciole oramai ha rinunciato a ravvedermi. Io dal canto mio delle festività che arrivano salvo poco davvero. 
Per chi crede, Nostro Signore sta arrivando e trova, almeno in Italia, una situazione davvero imbarazzante. 
Per chi non crede, la favola di una famigliola errabonda nelle terre d’oriente, potrebbe far riflettere con mille domande e altrettanti pensieri. 
Forse però è meglio incarnare le tre scimmiette in una e barricarsi in se stessi, attendendo tempi migliori. 
Già ma migliori per chi? 
Per chi beve durante le feste quella magica bevanda dolce e americana con le bollicine, responsabile del disastro idrico di almeno due paesi del Globo: Messico e India, e di molti altri, che prosciuga le falde acquifere di mezzo mondo, per produrre il miliardo di litri (leggi un miliardo di litri principalmente di acqua), che gargarozzi in ogni dove si sollazzano ogni giorno… 
Per chi sparge violenza in ogni dove, per esempio sui ‘social’ che vista la parola, dovrebbero essere ben altro. 
Per chi scrive in continuazione, o parla, o forse pensa sempre e solo al plurale, come sapesse quello che pensano le altre anime, o addirittura pensasse che ‘gli altri’ siano come loro. 
Per chi spende cifre incredibili (lo so, di solito non giudico, ognuno con i suoi soldi fa ciò che vuole, ovvio, per carità), ma dicevo, spende comprando i ‘Canettoni’ e i ‘Candori’ ovvero la variante canina dei dolci natalizi; abominio solo il pensare che ai nostri amici pelosi possano piacere più di un bell’osso o di carne e verdure, anche se i sopracitati sono col sapore di anatra all’arancia. 
So che sono fastidioso con questi miei pensieri e, mentre il mio amico pennuto mi guarda scuotendo la testolina, termino qua sennò mi sale la pressione, e divento come quelli che vogliono la pace nel mondo, quando all’interno delle proprie famiglie c’è la guerra: ovvero l’impossibile. 
Buone giornate a te che leggi cara anima, davvero e col quore!

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