Amorr, di Andrea Quadrani


Mi sono innamorata. Non è accaduto col classico colpo di fulmine. Ce ne sono voluti due, anche perché sono sempre stata di capa tosta. Così nel poco tempo che è scattata la scintilla, sono rimasta stordita e amata e ricambiata. Meglio di così non poteva certo andare. Ed è proprio amore; amore stralunato e beffardo che mette alla prova di continuo, me e il mio amato. La vita riesce talvolta a lasciarti muta, per quanto prova e riprova a colpirti ed a vedere sorniona, là appoggiata, come e con che forze, tiri avanti. Io tiro, tiro eccome, non mi faccio pregare; con tutta me stessa con tutta la forza che ho. 
Lascio scorrere l’amore in me, e, con quello, cammino corro lotto senza sosta e senza remore soprattutto, che remore me ne faccio sempre tante, mentre la vita mi scorre a fianco. Mai più remore! Nella vita mi ci butto e che sia quel che sia. 
Tormento. Essere. Vita. Connubi. Corse. E vento tra i capelli, tanto, che li scombina, li arruffa, li aggroviglia; proprio come mi fa l’amore. 
Facile spiegare come mi sento: come una foglia staccata dal ramo di un albero durante un temporale. Staccata da me stessa; bagnata; avviluppata dall’aria che mi porta qua e là, senza ordine, senza mia volontà; come portata in giro da una mano fantasma dove non voglio e nello stesso tempo, voglio con tutta me stessa. 
Cammino corro mi agito verso lui; penso a lui; batte il cuore a lui. Così, in semplicità e insieme in complicanza. 
L’ordine e la retta via sono per fortuna lontane. 
Sento me stessa lui stesso e noi. Nell’aria e nel vento. Nell’amore con tutte le lettere grandi e maiuscole. 
E quando finalmente c’è l’incontro, la festa ha inizio! Con i soliti rituali mai dismessi. Con i soliti contatti di corpo e di pelle. Con i soliti sguardi giocosi. 
Mai potrei vivere di altro, dopo aver assaporato quegli istanti. Mai potrei dimenticare. E un giorno e l’altro e l’altro ancora, mi riverso nel suo sguardo chiaro, come i suoi occhi, azzurri e sereni, come mare d’inverno. Sul suo corpo vellutato e ispido. Sulla sua bocca e lingua umide, come erba in primavera. Sul suo respiro caldo come come. 
Sono innamorata e quasi non me ne rendo conto. 
Sono innamorata felice ed irrequieta. 
Sono innamorata. 
Sono Molly la quadrupeda e il mio amore è chiamato Victor.

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