Il Natale si avvicina (piccola avventura)
Oggi sono uscito per sgranchire le membra e fare un po' di spesa. Passo davanti ad un negozio che vende luminarie natalizie e, per curiosità, ci entro. Era davvero il paradiso delle lucette, di ogni tipo e forma. Giracchio in attesa di una illuminazione, quando uno strano tizio, che mi stava seguendo con lo sguardo dalla mia entrata, mi fa: 'Desidera qualche cosa?'
Beh, penso fra me, se sto guardando, vuole dire che sì desidero qualche cosa no?! Ma dico solo:
'Sto dando una occhiata, c'è fretta?'. 'No no fai pure'.
Del tu? Abbiamo mai mangiato caffelatte e fugassa insieme? Me par de no!
Comunque faccio finta di nulla anche se l'embolino inizia ad appropinquarsi... Dopo forse trenta secondi il segugio mi si para davanti ragliando:
'Hai visto qualcosa di bello?'. (Parentesi era entrata qualche altra anima a cui l'essere si era rivolto col 'lei'). Ultimamente quando sono trattato da mona non mi tengo più. Sarà la maturità. Sarà l'esperienza. Boh?! Sta di fatto che il bastardodentro che è in me, salta su e si scatena. Così con nonchalance rispondo:
'E' che cercavo una cosa in particolare e mi avevano detto che eravate ben forniti qua: evidentemente non era vero, perché non la trovo...'
Mi guarda socchiudendo gli occhi e fa: 'Dimmi cosa è che magari in magazzino...'.
Sorrido con l'angolo destro della bocca e a voce alta ma non altissima dico:
'Sto cercando la scritta luminosa BUON NATALE UN CAZZO'.
Resta immobile e balbetta:
'No neanche in magazzino c'è'.
Allora imbocco l'uscita sibilando:
'Peccato, ciao saluti alla famiglia!'.
All'uscita la fresca aria mi massaggia il viso.
Sto bene!
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