Abbinamenti del (Q)uore, di Andrea Quadrani


Nel mio lungo peregrinare attraverso Locali di ogni genere, come lavoratore o avventore, mi sono sempre imbattuto nel lieto e delicato ‘problema’ dell’abbinamento tra il cibo e il vino.

Essendo il lavoro del Sommelier molto legato alla psicologia del cliente, ho perseguito nel tempo una regola imparata fin da subito: fare in modo che il piacere potesse scorrere fuori e dentro ogni anima che incontravo. Così anche da avventore, prediligendo Locali con mescita al calice, per provare il più possibile.

Partendo dalla Scheda di abbinamento AIS (Associazione Italiana Sommelier – cui devo molto), che aiuta parecchio, ho affinato nella mia testa, il modo di ‘quadrare il cerchio’.

Ho imparato così una cosa importante: non esiste l’abbinamento perfetto. Questa è già una nota importante, perché apre a numerose possibilità e quindi a molto divertimento.

L’abbinamento alla stessa pietanza varia a seconda che a consumarla sia una donna o un uomo, con l’umore di un certo tipo; varia a seconda del bicchiere che si usa; cambia con la temperatura di servizio e anche con il tipo di meteo esterno.

Così pensa che ti ripensa, ho deciso di preparare una serie di abbinamenti su piatti vari, con le molte variabili di cui sopra, proposti molte volte o provati direttamente con l’ausilio del mio caro amico semi-invisibile, il fegato.

Li chiamerò: abbinamenti del (Q)uore
 
In questi mesi estivi, preparerò gli abbinamenti ai principali piatti della cucina Italiana; poi li pubblicherò nel blog.
 

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