La lettera, di Andrea Quadrani



Andai a farmi una passeggiata ristoratrice nel parco. La luce era luminosissima rimandata da un punto all’altro, dalle facciate delle case, dalle finestre aperte o chiuse, dalle piante, e l’aria limpida anch’essa, pareva quasi voler gareggiare con il resto della natura con la luce. Il cielo si manifestava azzurro appena velato e le urla dei bambinetti in ricreazione sul prato della scuola, scaldavano il cuore con le loro corse trafelate nella vita. Di ritorno verso casa, mi fermai un momento, attendendo che la raccolta della carta dai cassonetti, appena iniziata, terminasse; con essa anche il rumore metallico, fastidioso, ma necessario, del camion raccoglitore. Finito l’incarico, il camion si allontanò ed io proseguii; passando accanto al contenitore svuotato, lo sguardo si pose su una busta per terra, lacera e stracciata. La raccolsi per istinto. Nessun nome o simboli sulla carta bianca. Dentro, una lettera, scritta a mano in stampatello. Mi guardai a destra e a sinistra, come se stessi compiendo chissà quale misfatto e convinto anch’io della cosa, mi misi la busta in tasca senza esitare, ma con una strana inquietudine nel corpo. E tanta maliziosa curiosità. E salii a casa. Tolsi la lettera dalla busta, sbatacchiandola un po’ e soffiandoci sopra, per togliere invisibili tracce di polvere. Mi cambiai e mi preparai per stendermi a letto; sotto lenzuola e coperte iniziai la lettura:
 
“…quante cose ci siamo scritte, quante cose ci siamo dette, quanto emozioni forti abbiamo vissuto insieme negli ultimi tempi. Io scherzo spesso quando dico che alle cose che ti dico tu non credi mai. In realtà penso tu ci creda, solo che a volte non ti paiono vere. Chissà perché. Forse il perché è scritto nella tua vita fino ad ora. Negli uomini che hai avuto; nel come avete vissuto assieme; nelle esperienze che hai fatto. Nella vita che hai percorso. Negli insegnamenti della tua famiglia. Tu sai che sono vere. Altrimenti non ti comporteresti con te stessa e con gli altri come vedo che fai. Tutto questo filtrato dal tuo ‘io’ intimo e profondo che tu sola conosci. Al quale rispondi e fai riferimento. Più volte ti ho detto che sono un romantico. Romantico non significa però non essere con i piedi per terra. Romantico per me è essere innamorati innanzitutto della vita; poi di se stessi (altrimenti non potremmo MAI amare altri); poi delle persone che Dio, il fato o il destino o come vuoi chiamarlo tu, ci mette nel mezzo del nostro cammino. Ammetto senza voler esagerare che non sono una persona comune e una cosa ho fatto sempre e non mi ha quasi mai tradito: ho spanto per quel che era possibile sempre e in ogni situazione generosità, pensieri belli e amore. Molti non hanno capito. Molti sì. Un pensiero caro va agli uni e anche agli altri. Quando si ama senza volere nulla in cambio si fa sempre bene. I pensieri e le azioni vengono spontanei senza forzature né problemi.
 
Abbiamo fatto l’una per l’altro e viceversa molte azioni meravigliose, spontanee, col cuore, con l’anima. Per me questo è forte e bello insieme. Starti vicino Claudia, in molti momenti bui della tua vita è stato per me intenso e doloroso, e appagante insieme. Appagante, per essere riuscito a volte a darti il sorriso o la felicità. E tu sei stata meravigliosa. Quel tuo aggrapparti forte alla vita e agli amici in quei momenti è stato un insegnamento importante. Quando uscimmo quella sera sotto il diluvio, la serata diventò magica per me e tu donna forte e gagliarda insieme, nel vedere la felicità di un altro, riuscisti a godere anche te. Per la forza, la speranza e l’amore di quel gesto meriteresti l’Oscar: hai amato me e ti sei amata te insieme! Qualche giorno dopo è scattato il tanto sopito mio innamoramento. Sopito dagli eventi e da me medesimo che cercavo di ‘resistere’. Quando ti vedevo e ancora adesso, mi prende un’emozione fortissima; a volte è tale che inizio a dire e fare cose che paiono strane e cerco di non farle e cercando di non farle, appaiono sempre più visibili, buffe e strane e... Non credevo fosse possibile innamorarsi così come è accaduto a me. Come mi sono innamorato di te, nessuna mai. Le due cose che più mi hanno colpito, e mi colpiscono di te ancora adesso ogni momento sono: la tua dolcezza e la tua spontaneità vera, non costruita come a volte capita constatare. Queste due qualità ti fanno sempre stare attaccata alla vita; oh non puoi capire com’è BELLO assistere a tutto questo. Ogni volta che ti vedevo e ti vedo mi tremano le gambe e la parola incespica. Mi sono rifugiato allora nei nostri splendidi abbracci. Lì, l’innamoramento si fermava come bloccato da una forza potente. Infatti, in quegli abbracci, sentivo e sento di infondere solo l’anima ‘pura’ di chi abbraccia per amore, non per amare. I nostri abbracci hanno qualcosa di veramente poco spiegabile. Meglio così non trovi Claudia? Dover sempre spiegare tutto!
 
E così mi sono innamorato. Pensavo stupidamente di non caderci più. Innamorato sì della vita, degli amici, del lavoro, delle belle cose che si assaporano in ogni angolo e in ogni momento. Ma di un’altra donna no. Perché? Forse per paura, forse per i terribili luoghi comuni sull’età, forse boh… mah, tutte stupidaggini, dentro di me l’ho sempre saputo. Con te è stato fortemente diverso. Ho sempre sperato che anche tu potessi amarmi come ti amavo io. Una vita insieme. Le gioie della vita condivise, piccole o grandi. I viaggi. Le amicizie. Invece l’amore, lui, non va a comando. Come io non posso far scattare l’off , tu non puoi attivare l’on. Ma sa il cielo quanto l’ho sperato. Perché io ti amavo tantissimo e ti amo tantissimo ancora. L’incasinamento c’è, è vero. Chissà come andranno la vita tua e la mia. Dopo i primi contatti, l’aspettativa di un oltre, di un ancora, c’è stata. Come negarlo? Io sono pur sempre un uomo e tu sei bellissima e non solo fisicamente! Come resistere? Ma attenzione! Le aspettative erano nel dormire con te, nello STARE con te, nel proteggerti con carezze e abbracci forti e fare l’amore anche, ma non come primo desiderio... Non perché tu non sia attraente, eccome e quante volte te l’ho detto e ti dirò di più: quando ti ho davanti ti coprirei di baci ovunque, sei una donna-attira-baci secondo me! Però stare con te mi da una pace e una gioia bellissime. Insieme con te, sarebbe stato, visti i sentimenti che ci accomunano, bellissimo! Poi nei giorni in cui mi hai detto, mi hai scritto, ci siamo parlati… incredibilmente anche l’Amore mi ha fatto qualcosa, si è ‘attivato’. Mi ha fatto aprire gli occhi per bene: la vita è brevissima. Non posso fare altrimenti. Quindi io ti amerò a modo mio e basta. E amarti a modo mio significa volere a tutti i costi IL BENE PER TE! Col Cuore in mano ti scrivo questo, spero che tu capisca, lo spero tanto. Non vederti o sentirti più sarebbe per me troppo doloroso. Il mio amore andrà oltre. Sono parecchio strano lo so. Sono fatto così. La tua vita spero vada sempre meglio e spero tanto anche la mia. Resta il mio amore per te e per me. Non posso cancellare il sentimento. Perché il vederti o il sentirti o il leggerti a me importa moltissimo, ma importa ancora di più sapere, che la TUA vita sia felice e serena il più possibile! Io ci sarò SEMPRE per te. Se avrai bisogno di qualunque cosa in qualunque circostanza, positiva o negativa, io ci sarò.
 
Perché le cose belle si stringono forte, ma le cose rare si tengono strette.
 
Sono cresciuto frequentandoti. Mi hai insegnato e ri-insegnato molte cose: ad amare, a correre nella vita, a infondere calore, a pensare in maniera diversa, a essere spontaneo, a credere nelle persone, negli animali. Ti conosco non da tanto ma mi pare di conoscerti da molto di più. Simpatia, pensieri condivisi, ‘casualità’ ci sono stati fin da subito. Segno che dovevamo conoscerci meglio dopo i primi incontri. Avrebbe fatto ed ha fatto bene a entrambi.
 
Tutto al presente, come presente è la vita che passa. Cuore su cuore ogni nostro abbraccio è fuoco che arde, è bonaccia dopo forte vento, è rugiada mattutina, è pelle morbida e profumata di banana, che trasuda irrequietezza giovanile e bontà d’ardore. Ti tengo tra le mie braccia e te ti accoccoli sul mio petto. Braccia e mani iniziano una danza di contatti. Gli sguardi fugaci e furbi. I sorrisi a occhi chiusi. Poi la quiete. Si parte verso i mari dei sogni e dormi di sonno quieto. Quando respiri, ti ascolto e nel sogno che vivi mentre muovi le labbra come a raccontarmi qualcosa, colgo qualcosa di difficile da gestire, colgo l’attimo e l’eterno.
Grazie dal cuore Claudia per essere e condividere con te vita e pensieri.
Per avere letto fino in fondo questa lunga lettera, scritta veramente con Amore.
Un intensissimo abbraccio e baci e carezze”. 
 
Niente firma. 
 
Finita la lettura, le mani mi tremavano ed ero intensamente emozionato. Mi pareva di aver profanato qualcuno o qualcosa, ma al tempo stesso mi sentivo, più, vivo. Mi alzai dal giaciglio, mi rivestii alla bel e meglio, scesi lentamente le scale ed arrivai davanti al bidone della carta. Rimisi la lettera nella busta bianca, la stracciai un po’ e la lasciai cadere dolcemente dentro.
 
Pensai al bidone e a come avevo sempre pensato che fosse il suo interno: un crogiolo d’inutilità e pattume. Come se il passaggio da fuori a dentro, cambiasse qualcosa nel valore delle parole. 
In fondo è proprio così. 
A volte.

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