Doppio senso, di Andrea Quadrani

Il tuo viso allunato da un sorriso intimo

i tuoi occhi fintamente malinconici

il tuo naso entrato nei piaceri

la tua bocca allargata da corpi ribelli

il tuo seno abbattuto dalle stelle

i tuoi capezzoli abituati ai salti

la tua pancia allenata alla rincorsa

il tuo sedere aperto alle solidità

le tue gambe senza rette

i tuoi piedi vaginali

il tuo corpo che esplode dentro i miei iridi

la tua solitudine eterea

la tua allegria insensata

la tua sventatezza tramandata

la tua memoria intensa

la tua bellezza rinchiusa,

agita ed aggroviglia i miei sogni di

bambino inerme

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