Data di scadenza, di Andrea Quadrani
Ognuno di noi ha la data di scadenza. A parer mio già scritta. E quella data è sempre più vicina, qualunque cosa si faccia per allontanarla.
Non c’è verso. È là che ci aspetta, il dopo, il poi.
I nostri corpi, alti, bassi, belli, brutti, neri, bianchi, gialli, verdi, dipinti, metallizzati, sono soltanto degli scafandri che a volte non piacciono soltanto a noi, e che si cerca in tutti i modi di trasformare; con esercizi fisici, con operazioni estetiche, con manipolazioni, non rendendoci conto che il succo è dentro.
È dentro lo scafandro la verità.
E, a voglia, a cambiare l’aspetto esterno, quello con la data di scadenza già scritta; quello è destinato a crepare e polverizzarsi anche senza cremazione.
È il dentro, il fatale esempio di quello che è la nostra natura e il nostro Io.
Il piacersi fuori è pura illusione; è quello che ci spacciano nelle pubblicità di tutti i tipi, trifolandoci il cervello di messaggi fuorvianti; sei grassa, sei brutto, hai le rughe, ce l’hai piccolo, hai il seno piccolo, il culo grosso, il viso raggrinzito, la pelle troppo delicata, la panza; sono tutti pregi. Nessun difetto. Con la data di scadenza là in fondo, che ce frega di questi messaggi.
Ma i soldini bisogna pur spenderli per qualcosa di davvero importante; per queste cose essenziali: cambiare l’aspetto esterno. In modo che nessuno possa solo pensare o immaginare il proprio aspetto interno.
A quello pochi ci pensano.
E quei pochi vengono pure visti con sospetto.
Beh, alla data di scadenza, i sospetti svaniranno e le certezze avanzeranno a testa alta, sbriciolando messaggi avariati e scafandri belli e lucenti, resi tali ad un prezzo alto; e non sto parlando di soldi. Ma di perdita dell’identità e del Piacere di esistere; del Gustarsi l’esistenza, fatta di piccole cose, che però, messe in fila , diventano montagne bellissime o mari blu o prati verdi.
Tutti i poveri tentativi di modificare l’esterno, sono soltanto l’esempio di come la manipolazione delle menti, sia giunta ad un livello davvero alto e pericoloso; che colpisce tutti i ceti della popolazione, dal basso in alto, da destra a sinistra, dal sotto al sopra.
Intanto la data di scadenza si avvicina, sia che si fumi; che non si vada in palestra; che si beva; che si pensi; che si conduca una vita sregolata; che si ami troppo; che si abbiano sentimenti veri, verso il diverso o lo strano.
La vita scorre dentro di noi, non fuori.
È la nostra Anima, la cosa davvero importante, quella su cui lavorare, scommettere, sollecitare, combattere.
E la data di scadenza è segnata, qualsiasi cosa si faccia per allontanarla.
È là in fondo che ci aspetta sorridendo.
Non c’è verso. È là che ci aspetta, il dopo, il poi.
I nostri corpi, alti, bassi, belli, brutti, neri, bianchi, gialli, verdi, dipinti, metallizzati, sono soltanto degli scafandri che a volte non piacciono soltanto a noi, e che si cerca in tutti i modi di trasformare; con esercizi fisici, con operazioni estetiche, con manipolazioni, non rendendoci conto che il succo è dentro.
È dentro lo scafandro la verità.
E, a voglia, a cambiare l’aspetto esterno, quello con la data di scadenza già scritta; quello è destinato a crepare e polverizzarsi anche senza cremazione.
È il dentro, il fatale esempio di quello che è la nostra natura e il nostro Io.
Il piacersi fuori è pura illusione; è quello che ci spacciano nelle pubblicità di tutti i tipi, trifolandoci il cervello di messaggi fuorvianti; sei grassa, sei brutto, hai le rughe, ce l’hai piccolo, hai il seno piccolo, il culo grosso, il viso raggrinzito, la pelle troppo delicata, la panza; sono tutti pregi. Nessun difetto. Con la data di scadenza là in fondo, che ce frega di questi messaggi.
Ma i soldini bisogna pur spenderli per qualcosa di davvero importante; per queste cose essenziali: cambiare l’aspetto esterno. In modo che nessuno possa solo pensare o immaginare il proprio aspetto interno.
A quello pochi ci pensano.
E quei pochi vengono pure visti con sospetto.
Beh, alla data di scadenza, i sospetti svaniranno e le certezze avanzeranno a testa alta, sbriciolando messaggi avariati e scafandri belli e lucenti, resi tali ad un prezzo alto; e non sto parlando di soldi. Ma di perdita dell’identità e del Piacere di esistere; del Gustarsi l’esistenza, fatta di piccole cose, che però, messe in fila , diventano montagne bellissime o mari blu o prati verdi.
Tutti i poveri tentativi di modificare l’esterno, sono soltanto l’esempio di come la manipolazione delle menti, sia giunta ad un livello davvero alto e pericoloso; che colpisce tutti i ceti della popolazione, dal basso in alto, da destra a sinistra, dal sotto al sopra.
Intanto la data di scadenza si avvicina, sia che si fumi; che non si vada in palestra; che si beva; che si pensi; che si conduca una vita sregolata; che si ami troppo; che si abbiano sentimenti veri, verso il diverso o lo strano.
La vita scorre dentro di noi, non fuori.
È la nostra Anima, la cosa davvero importante, quella su cui lavorare, scommettere, sollecitare, combattere.
E la data di scadenza è segnata, qualsiasi cosa si faccia per allontanarla.
È là in fondo che ci aspetta sorridendo.
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