Bella malattia, di Andrea Quadrani


Ha avuto una brutta malattia. È stata una brutta malattia. Peccato per quella brutta malattia. E altre amenità simili. Per il pensiero comune quindi, definendo con un aggettivo preciso una certa situazione, in questo caso ‘la malattia’ devo dedurre che per le stesse anime esistono le ‘belle malattie’. Ora, sarei forse esagerato nel cercare di sapere quale sono? È una richiesta troppo seria? Oso troppo? Su google non esiste; la ricerca da al primo posto un profilo instagram con quel nome. 
Peccato resterò senza sapere. 
Ma no, sono uno che demorde con facilità e avendo la fortuna di conoscere molti medici, inizio le mie interviste online. 
Niente. Nessuno è in grado di rispondermi. Oltre che nessuno ha voluto rispondermi, tanto il quesito potrebbe parere ingenuo. 
Certo come ingenue sono le anime che parlano di brutte malattie. È ovvio che le malattie sono tutte brutte. Non c’è una classifica. Tutte per ognuna. Ogni anima è compromessa. Ogni anima ne ha una. A parte una sottile striscia di fortunelle che non hanno avuto il battesimo della sofferenza, forse perché ne hanno avuto abbastanza intorno a loro e hanno già dato; anche troppo. 
Ora pongo questo elenco: 
un’anima con un tumore maligno; 
una con una cardiopatia congenita; 
una con malattia rara e svariate complicanze; 
una con l’Alzheimer; 
una con febbre continua; 
una con una determinata Sindrome; 
una con il morbillo; 
una con una forte influenza. 
E ora la domanda: quale è la brutta malattia? Forse sono un po’ rinco, ma a me paiono tutte brutte. A me non piacciono le classifiche del dolore. 
Ogni malattia che uno ha è bella, brutta o come la vuol chiamare chi ce l’ha; avendola si ha anche la facoltà di ribattezzarla. Come si vuole. Ma per ognuno, sarà la Sua malattia. 
Ora, qualche anima pensa e quel che è peggio scrive, che esistano delle classifiche e che chi, pongo, ha una influenza, non si debba lamentare, perché è una sciocchezza posta vicino a chi ha un tumore. Così se quella certa anima è particolarmente sensibile, soffre due volte: per quello che ha e per quello che ha qualcun altro. 
È pazzia questa? È follia malata? Cosa significano queste parole vane e pericolose? 
Ogni anima è a se con il suo bagaglio in toto, con nessun sconto a se stessa, ma solo cammino errabondo; che può essere anche felice a patto che non si insinuino queste cose. Assurde. 
È un po’ come la cura miracolosa di molti, verso chi ha qualche forma di depressione: 
non preoccuparti! 
Pensa a chi sta peggio (sic!)! 
Stolti, patetici e pericolosi (non anime in questo caso proprio no!) ma esseri parzialmente umani.

Commenti

Post più popolari