L'inizio, di Andrea Quadrani
Sono fermo a
guardare nel vuoto. Capisco che per me non c’è più speranza di rinascita,
perché non potrei comunque tornare indietro. Guardo le gocce che scendono
rapidamente e che sembrano fremere, ogni volta che escono, nel loro percorso
fin quando toccano terra. È una strana sensazione, di svuotamento e di libertà.
Quante volte l’ho pensato e quante volte l’ho pensato. Poi in questo momento
della mia vita, ho pensato anche di seguire l’istinto e di fare quello che
dovevo fare. Il braccio mi fa male, è indolenzito e la sensazione è che non
faccia parte più del mio corpo, del mio essere. Le pareti di carta da parati
umide e lisce, sono le uniche testimoni di questa notte insonne. Penso al tempo
passato, anche a quello da poco ed incredibilmente anche al tempo, pensa un
po’, futuro. Cosa accadrà adesso, dove andrò e chi incontrerò da tra poco in
avanti. I pensieri si accavallano, si inseguono e sembrano anche prendermi in
giro. Il futuro, il passato, il presente, c’è unione, c’è commistione in tutto
questo. Non esiste il tempo, esiste solo l’essere qui. Eppure questi pensieri,
che con le pareti, sono le uniche cose che mi tengono aggrappato al destino,
sento che non mi appartengono. Sono finti amici, che tra poco mi tradiranno,
per cercare qualcos’altro. Non lo so. Le gocce scendono ed io le guardo. Ho un
fremito, un brivido e penso che ormai il momento sta per arrivare. Non ne sono
sicuro.
Pensare al
perché delle cose ed a cosa mi ha condotto qui, ormai è inutile, la mia viltà
ed il mio egoismo sono la partenza delle mie azioni. Quando ho scoperto di far
del male agli altri, non ho avuto scelta e la decisione non è stata poi così
sofferta. Temevo di più ed a pensarci bene mi dispiace di come sono andate le
cose. Non lo so. Non ha più importanza ormai. Le gocce cadono sempre più fitte
ed ora guardandole piango contento di ciò che ho fatto. Non ci sarà più niente,
non ci sarà più futuro. Vedo tutto nero e nonostante tutto, mi piace questa
situazione, questa nuova realtà. I tagli sono profondi, non ricucibili, come la
vita, in questo momento. I rumori sono sempre più lontani, la vita è sempre più
lontana. Le gocce di sangue hanno fatto un lago nel pavimento ed io chiudendo
gli occhi sento che sono più tranquillo.
Commenti
Posta un commento