Aurora e Baby Sitter (Racconto e Poesia, per due Anime in cammino), di Andrea Quadrani


La donna continuava a correre giù per quella strada. Ogni tanto si fermava a guardare se era seguita e intanto si aggiustava il bavero dell’impermeabile. Si guardò intorno ancora. Era ansiosa. Ma quando smetterà di piovere pensava, ormai c’è fango ovunque e si sente il bisogno di aria buona e di sole. S’irrigidì. Sentì di nuovo quella sensazione, quella presenza dietro di lei e si rimise a correre a perdifiato sempre più forte. Il cuore batteva, batteva, batteva, e quelle maledette gocce che si attaccavano ovunque, ovunque. Maledizione. Si fermò ancora guardando in ogni direzione, ormai stralunata. Quelle strade tutte uguali. Da dove era venuta, dove poteva andare. In lontananza vide una luce. Si sentiva stranamente attratta verso di lei e senza pensare a niente, senza cautela, senza una ragione, apparente, vi corse incontro. Arrivando a perdifiato giù per la discesa, mise un piede nel fango e scivolò giù, ma qualcosa la risollevò con forza; si divincolò e balzò in piedi; davanti a lei un gruppo di persone con abiti colorati la guardava e rideva, ma non per schernirla; erano persone felici e  commosse. Non riusciva a proferire parola, anche se tante erano nella sua mente; appena stette per proferire: ’chi siete’, sparirono tutti alla sua vista, lasciandola completamente sola sulla strada infangata. Alzò gli occhi: aveva smesso di piovere e il sole giocava a nascondino tra le nuvole sgonfie. S’incamminò su per la salita, cercando di risistemarsi un po’. Finalmente si poteva prevedere una bella giornata e forse, forse, qualcosa in cui credere.



Al parco
all’ora di punta dei bimbi
la
gente passeggia
con passo veloce.
Su una panchina,
al sole,
i
vecchi
gesticolano.
Intorno
ad una fontana,
tra schizzi
d’acqua
spinti dal vento,
Baby Sitter
parlano di bambini
e
di uomini.
Stesi sul prato
due ragazzi si baciano.
Una palla
corre
inseguita da due bambine.
Amore e anime
intrecciate
si fondono


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