Consigli, di Andrea Quadrani
Cammino piano in un prato di erba alta
che arriva alle mie ginocchia. Le braccia ondeggiano lungo il corpo. Le punta
delle dita sfiorano l’erba. Il contatto con il verde accarezza i polpastrelli e
mi trasmette una simpatica sensazione di solletico. Alla mia sinistra, dopo la
striscia verde s’intravede il mare, blu. A destra, in lontananza appaiono delle
colline di colore indefinito. Il cielo ha uno strano colore turchino e rosa
assieme. Avanti a me il verde pare infinito. Sono solo. Non si vedono né si
sentono neanche animali. Cammino lentamente e sento intorno a me molti profumi.
Sottili e freschi. Non sto procedendo in un sentiero. Procedo in mezzo all’erba.
Ad un tratto a destra appare una figura in lontananza. È un uomo biondo.
Lentamente sembra dirigersi sulla mia strada un po’ più avanti. Osservo mentre
si avvicina sempre più. Dopo qualche attimo ci incrociamo. Ci guardiamo con
curiosità, più mia credo. Sono davanti ad uno specchio; anche lui. Siamo
uguali. Solo che lui è biondo. Non chiedo niente, ma è lui che mi parla. Muove
le labbra, ma non escono suoni. Eppure sento lo stesso tutto quello che con
calma mi dice: c’è una ragazza, una tua amica; sai che devi farle un regalo? Ti
ricordi?
Io penso un attimo ai ricordi. Mi
passano davanti in fila. Li ammiro e toh, là in mezzo c’è anche quello di cui
parla il biondo. E’ un’immagine, una cartolina, di quelle che si mandavano anni
fa, durante vacanze o viaggi. C’è una montagna, un piccolo fiume e dei fiori color
lilla sparsi qua e là; una donna anziana mai vista, indossa una tunica
verdolina, ha le mani protese verso i fiori. Sta cantando. E mente lo fa si
gira verso di me e mi affida un fiore. Il fiore esce dalla cartolina e me lo
ritrovo in mano.
Il biondo continua: c’è una ragazza, che
conosci, una tua amica, devi darle il regalo. Chiedo quale. Guardo il fiore in
mano e chiedo, è questo? Lui non risponde, ma riprende il filo interrotto: il
regalo è dentro l’armadietto della zia, in bagno. Apri l’armadietto e troverai
il fiore e il regalo, prendili e portaglieli.
Il regalo, lei e il fiore ti porteranno
fortuna.
Io faccio sì con la testa, ma sono poco
convinto. Lui mi osserva, sorride; si gira e prende la strada da dove è
arrivato scuotendo ogni tanto la testa.
Io resto là un attimo fermo. Guardo il
fiore. Mi guardo le mani.
E mi sveglio.
Mi alzo, vado in bagno a guardare dentro
l’armadietto della zia e vedo il regalo. Lo prendo in mano e leggo che cos’è:
profumo alla lavanda. Così sorrido anch’io.
Il giorno che lo porto alla mia amica, verso sera, con un gran vento, prima di darglielo le racconto la storia. Lei prende il pacchetto, già molto sorpresa e, vedendo il contenuto esclama:
- Ma era il profumo della mia amatissima nonna!
Il giorno che lo porto alla mia amica, verso sera, con un gran vento, prima di darglielo le racconto la storia. Lei prende il pacchetto, già molto sorpresa e, vedendo il contenuto esclama:
- Ma era il profumo della mia amatissima nonna!
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