Immersione, di Andrea Quadrani
Una fessura
umida e accogliente. Quante volte ormai l’avevo visitata? Quante volte l’avevo
solo ammirata, senza entrarci? Quante volte l’avevo sognata? Tantissime, ormai.
Ogni volta era come la prima volta, che ricordo ancora, nitida nella mia
memoria anche se è passato moltissimo tempo. Molti uomini possono capire queste
parole, altri no. Eppure, incredibile a raccontarsi, la prima volta fu quasi
per caso: erano quelle giornate strane, in cui hai la sensazione di sentire che
sta per accadere qualcosa d’intenso. La giornata era bella, limpida e fresca ma
il cielo era velato di nuvole dal colore indefinito, tra il grigio e il rosso.
La trovai presto, ero ancora giovane d’età e mi appariva già bella, così
luccicante; l’entrarci mi diede un’eccitazione e un godimento incredibili. Mi
pareva di sognare. Adesso che sono un uomo adulto, accade ancora così, non solo
per lei, che ho sempre in mente com’è logico, ma anche per tante altre
situazioni dell’essere, del vivere; le godo in tutti i sensi. Pensate quello
che volete di me, io godo di tutto ogni istante della mia giornata e godo di
godere! Anche oggi che ho l’appuntamento tanto atteso con lei, nell’attesa godo
e godo al pensare al momento in cui entrerò là e starò dentro di lei. Godo con
il cervello e con tutto me stesso.
Dopo un po’ di
strada, arrivo al luogo dell’incontro; un posto incantato, bello, radioso, un
luogo che fa sognare, che fa, ma si lo sapete già sono monotono ormai, che fa
godere. Mentalmente sono già dentro, fisicamente devo un po’ faticare. La
stanchezza e l’età, si fanno sentire; m’incammino e incomincio a immergermi in
questo mare di amante che ama ed è amato. Sì, perché anche se la situazione non
prevede lo scambio mentale o fisico, io sento che lei mi ama. Non è solo ferma e
passiva, rocciosa in attesa del momento, ma partecipa ed agisce di conseguenza.
Eccola! Mi avvicino lentamente, delicatamente, con prudenza; la sfioro con le
mani, chiudo un poco gli occhi, per l’oscurità e perché avverto il piacere che
si avvicina e finalmente entro nella tanto amata fessura.
Godo godo e
godo nuotando in questa grotta sottomarina chiamata dalla gente di mare, La
Vagina di Venere.
Commenti
Posta un commento