L'aviatore, di Andrea Quadrani


Erano in volo ormai da alcune ore, tutte le evenienze sulla missione erano state studiate, a parte una forse quella più importante: cosa fare dopo essere arrivati.
Questo non gliel’aveva comunicato nessuno. Per questo erano nervosi, molto nervosi. Tutte le loro missioni erano state sempre fatte con presupposti chiari, a volte complicate, è vero, ma la soluzione positiva era sempre arrivata. Quella era l’ultima missione, la venticinquesima, poi tutti loro avrebbero goduto del meritato riposo. Anche adesso che volavano verso la gloria, avevano la sensazione di non essere soli ma, di avere lì con loro, anche le loro famiglie e i loro amici. Il momento era arrivato; in basso a destra tra la vegetazione rigogliosa, si vedeva finalmente la pista di atterraggio da poco strappata alla natura circostante. Una bella ed agognata pista organizzata in poche ore da un gruppo di ragazzi svelti e organizzati. Ora era lì sotto di loro; non stavano più nella pelle; pensieri e sensazioni si accavallavano talmente velocemente, da non riuscire a seguirli tutti. In poco tempo con la delicatezza di sempre, l’aereo si posò sulla superficie polverosa, il primo della fila posò la mano sulla maniglia e con forza aprì il portellone; in un attimo uno dopo l’altro balzarono fuori e quasi non si accorsero che una persona, sbucata dal nulla, li aspettava sorridendo. Era un uomo vestito tutto di bianco; cosa che strideva alquanto in quel luogo. L’uomo indicò uno di loro e, senza spostare l’indice da quella persona, gridò qualcosa in una lingua mai sentita da nessuno. Gridò anche per sovrastare il rumore assordante dei motori dell’aereo ancora funzionanti.
Il loro compagno si staccò dal gruppo e assentendo andò verso il biancovestito, lui aveva capito bene tutto; lui era stato prescelto e ora andava verso il suo destino.
Dopo pochi istanti sparirono alla loro vista. Giusto il tempo di riaversi dall’avvenimento, come da un sogno, i rimasti trovarono ben piazzate su di un tavolo, nei pressi della pista, le mappe e gli obiettivi della loro ultima missione, la venticinquesima e incominciarono a organizzarsi. 
A ciascuno il suo.

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