Il Ritorno dell'Uccellino-mangiatore-di-briciole, di Andrea Quadrani
La
finestra è aperta solo un po', giusto per far passare un filo d'aria
e di saggezza che fluttua davanti a me, mischiata alla natura volante
e ai sogni dei bambini colorati, che studiano per il loro futuro; li
vedo attraverso le finestre chini e dritti; soprattutto vedo le
nuvolette dei loro pensieri, ma non oso entrarci, non oso profanare
quelle bellezze; bellezze, sogni e pensieri, appartengono solo a
loro, sono loro e così deve essere per il loro bene.
Nel
campo visivo davanti a me, attraverso l'apertura verso il di là e
verso il cielo grigio, in un attimo passa con grande velocità
qualcosa di scuro; forse è il mio occhio destro, dolente da alcuni
giorni, che non mette bene a fuoco la realtà visiva, un po' come io
mi ostino a non mettere a fuoco la realtà esterna a questo nido
sempre più stretto; la cosa scura passa ancora, e ancora, altre due
volte. Non seguo più il succedersi degli spostamenti e abbasso il
capo verso la tazzina di caffè tiepido. Mentre la fisso come
soggiogato dal liquido scuro, sento una voce proprio davanti a me che
mi propone:
- Cosa fai stamattina? Posso stare qualche minuto con te?
Alzo
lo sguardo lentamente, per gustare tutto il piacere della sorpresa e
davanti a me c'è il profilo dell'uccellino-mangiatore-di-briciole,
che mi guarda soddisfatto della sorpresa che m'ha fatto.
- Guarda guarda chi c'è! Sei tornato! Cosa hai combinato tutto questo tempo? Ero preoccupato!
- Eh caro amico, è successo che vola qua, vola là, sono finito a riposarmi in un posto, che ho capito dopo essere un bastimento commerciale, con una rotta artica, brrrr che freddo ho patito! Figurati che per mangiare e scaldarmi, ho dovuto svolazzare ore nei rifiuti della loro cucina; mi sono divertito però tanto, è come se avessi fatto una vacanza a spese degli umani e per un passerotto come me, non è cosa da poco; ti pensavo spesso, a scrivere nella tua cucina, guardando il cielo davanti a te, in attesa del tuo amico pennuto e rompiballe; infatti, quando siamo tornati, ho fatto di tutto per tornare qua, a salutarti e poter riprendere le nostre mitiche conversazioni!
- Son contento di quello che mi cinguetti, avrei molto da raccontarti, ma in questo periodo sono un po' debole di fisico e di corpo. Ora che sei tornato, ci vedremo più spesso eh?
- Ci puoi giurare; sono tornato per te.
- Allora ai prossimi giorni piccolo amico, vola alto anche per me e ci vediamo presto.
L'uccellino
prese la solita rincorsa verso il basso per poi risalire.
Io
lo gustai ancora un poco e poi abbassai lo sguardo sui minuscoli
fondi di caffè rimasti giù, nella tazzina: avevano preso la forma
di un piccolo cuoricino.
Commenti
Posta un commento