Felice, di e con Andrea Quadrani


Queste parole sono il frutto di molti giorni di cammino; parole trasformate in racconto, un po’ atipico; parole dedicate per primo a me stesso: il camminatore. E poi a chi ha accompagnato me, anima vagabonda, sbandata, stupita. 
A chi sa di averlo fatto e a chi non lo sa. 
Io, conosco le anime; sono molte, ed è stata la mia fortuna; le faccio sfilare in ordine sparso, come sparse sono le stelle del cielo.
 
Per nome, cioè il sigillo di un’anima nella sua vita: 
Alberto, Eleonora, Rosa, Massimo, Giulia, Pietro, Mariateresa, Roberto, Anna, Nicola, Paola, Manola, Francesca, Luigi, Giuseppe, Chiara, Marco, Marzio, Diego, Annalisa, Pasquale, Marisa, Loredana, Annamaria, Ferruccio, Corrado, Molly, Silvia, Barbara, Ferruccio, Massimo, Paola, Cristina, Laura, Luciano, Antonio, Gualtiero, Lucia, Silvia, Luciana, Alessandra, Luisa, Luigi, Anna, Romeo, Cesare, Maria, Anna, Paolo, Marta, Giorgio, Manuela, Roberto, StellaLu, Ginevra, Laura, Gianluca, Francesca, Rita, Chiara, Anna, Claudia, Antoniamaria, Chiara, Fiorenza, Anna Rita, Cristina, Sergiao …
 
In questo periodo sono felice. Dall’alba al tramonto. Per tutto. Mi è successo un giorno, così, folgorato, di rendermene conto appieno, e da allora pensando e meditando sui piccoli fatti di una giornata, lo sono sempre più. A volte mi fa felice uno solo di questi fatti. A volte sono alcuni sparsi. A volte sono in fila. A volte il primo e basta. A volte l’ultimo e pure. A volte tutti proprio tutti. Felice. Non riesco a non esserlo. È capitato così, e basta. Devo farmene una colpa? No. Ovvio. Scriverne è il meno. Ricordarli tutti è il più. Condividerli è il minimo. Viverli è legittimo. Elencarli è necessario, pure a me; non fosse altro per non dimenticarli quando servirà. E potrebbe accadere. Ma forse no. 
Sono felice quando apro gli occhi alla mattina e mi scopro al caldo dentro un letto dentro una casa; sono felice per la lingua che mi lecca l’orecchio destro e la barba, lingua furbetta della cagnolina che vive in mia compagnia; sono felice perché posso alzarmi; sono felice per l’acqua calda che esce dai rubinetti nel bagno; sono felice perché posso muovere le braccia e lavarmi; sono felice per gli abiti che mi metto al posto del pigiama, che sono felice di possedere; sono felice per il profumo delle fette biscottate e della marmellata, che compongono parte della colazione; sono felice per il piacere che mi da il rumore del caffè che esce dalla macchinetta e per il liquido marrone-nero che poi degusto; sono felice di assaporare la colazione; sono felice di uscire fuori e di avere un ascensore che mi risparmi cinque piani di scale, che la mia palestra giornaliera è fatta dalle passeggiate con la mia cagnetta; sono felice di respirare; sono felice di camminare; sono felice di avere qualche soldo in tasca e poter prendere quello che serve per me e il quadrupede; sono felice per i sorrisi e i saluti, non scontati, delle persone che lavorano in panetteria, al supermercato, in banca, dal frutti-everdure-vendolo, in ospedale, nei vari uffici che frequento; sono felice per le medicine numerose che prendo, hanno la loro storia e la loro importanza anche esse; sono felice di poter mangiare e poter bere; sono felice di avere tante anime amiche; sono felice di poter scrivere e tramutare in parole i miei mille pensieri; sono felice di avere avuto dei genitori, che con i loro pregi limiti e difetti, mi hanno amato; sono felice per avere degli zii, delle cugine e dei cugini meravigliosi; sono felice per aver avuto dei grandi nonni; sono felice quando vado a trovare i vivi e i morti; sono felice dei numerosi specialisti che mi seguono; sono felice per le loro parole e i loro fatti; sono felice di aver conosciuto tante anime buone, lavoratrici, simpatiche, pazze; sono felice per le loro vite; sono felice per possedere delle coperte, anche quella che mi copre le gambette ora; sono felice di aver vissuto insieme alle anime amiche passate alla luce al di là della vita; sono felice di credere che ci sia la luce, là come qua; sono felice per la luce che ora mi permette di poter scrivere; sono felice di avere gli strumenti per farlo; sono felice per avere un telefonino; sono felice di sapermi e potermi preparare da mangiare; sono felice per i lavori che ho fatto; sono felice per le automobili che ho guidato e per la marea di chilometri che ho percorso con esse, e per le tante situazioni che mi hanno portato a vivere; sono felice per quello che sto facendo e farò; sono felice quando piove e quando c’è il sole; sono felice per avere tanti problemi, senza, non avrei capito tante cose; sono felice per le tisane che bevo alla sera; sono felice quando la mia cagnetta appoggia la sua testolina sul mio braccio, e si addormenta, e respira, e sogna; sono felice per la sua presenza gioviale e prodigiosa; sono felice di poter vedere qualcosa alla sera che mi illumini e che mi faccia pensare; sono felice di poter ascoltare la musica; sono felice di poter rifugiarmi dentro ad un piumone al caldo; sono felice per gli ultimi pensieri che girano in testa prima di addormentarmi; sono felice per un naso umido e una coda che si agita come buonanotte; sono felice di sognare; sono felice di essere io, così.

Commenti

Post più popolari