FB, di Andrea Quadrani



Il commento, a questo disegno che volutamente è ironico, ma al contempo fa riflettere seriamente, come del resto ‘ironia comanda’, mi viene spontaneo in questa fresca mattina di pasquetta. 

FB con la sua potenza illusoria, è riuscito ad insinuare in molti, anche nelle menti che si definiscono ‘forti’, l’idea che esista solo Lui come realtà e che la realtà, quella reale, sia vacua, aliena, non esista. 
Che se uno dei numeri rappresentati, non cambi e da zero passi di graduatoria, non si esista come anime viventi. 
I cosiddetti problemi aumentano quando: 
qualcuno che conosciamo non schiaccia il like sui nostri post; 
chi passa sulla nostra bacheca, non lasci segno di passaggio (chi se ne frega dico io); 
il successivo passo: chi passa sulla nostra bacheca a vedere le nostre cose? Ah, non ci dormo la notte se non lo so! 
L’analisi grammaticale che viene da taluni fatta su Ogni lettera, simbolo, emoticon, che appaia sul proprio muro; 
se metti troppi like sei uno stalker, se ne metti pochi sei uno stronzo; 
se non metti like a me, non li metto neanche io a te; 
se non rispondi ad un messaggio entro un tempo x-che-so-io, mi arrabbio. 
Di esempi ce ne sarebbero altri, ma devo mettermi a lavorare e a queste scemenze non ci voglio pensare. 
Una piccola considerazione però la lascio: si potrebbe passare al di là di questa vita anche domani, e ci si fa queste strapippe mentali, su ciò che accade in un mondo creato per riempire il portafoglio a Mark. 
Ogni tanto sarebbe bene riflettere su questo ed uscire a respirare l’aria e incontrare anime. 
Fino a che si può.


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