Limiti, di Andrea Quadrani


Dedicato al mio amico Alberto
 
- Sei proprio sicuro sia così? 
- Certo, almeno credo, lo sento dalle mie piume alla profondità del mio corpo; quando volo, quando son fermo; quando becchetto e quando sbevazzo. Lo percepisco praticamente sempre e quando alla fine della giornata quasi svengo per la stanchezza e mi addormento e sogno, penso accada lo stesso. A voi umani non accade? 
Guardo con simpatia il mio piccolo amico: l’uccellino-mangiatore-di-briciole, nonché filosofo animale e amico di penna. E penso un attimo alle sue parole. E penso che sì, forse anche per noi umani, per me umano sia così. Anche se spesso sopraffatto dalle giornate e dai pensieri non me ne rendo conto appieno. 
Intanto lui è là che aspetta una risposta. Col suo tipico sguardo ironico, mentre pare faccia finta di niente e invece è teso nell’attendere. 
Quindi lo premio con il mio ragionamento: 
- Allora, riflettendo un poco sul tuo sentire, penso che sì, accada anche a noi umani di intuire che la Natura ponga dei limiti sul compiere o non compiere determinate cose. Proprio perché Natura però suppongo sia molto più intensa la percezione per voi animali. La nostra animalità l’abbiamo seppellita da troppo sotto la facciata dell’arrivare ad essere superiore cioè ‘uomo’. 
Ci pensa anche lui un po’. Lo deduco dal fatto che svolazza brevemente verso il sottovaso più vicino per bere un po’ d’acqua e terra viva; fa sempre così; come se acqua e terra insieme dia nutrimento al suo pensiero al suo pensare. Devo provare anche io. 
A lui fa effetto; infatti: 
- Sai che da quando ti frequento è la prima volta che mi spiazzi con la tua risposta? Forse ti ho passato un po’ di ‘animalità’ e sei tornato ad un tempo, quando il ragionamento era per qualcosa e non fine a se stesso. I limiti della Natura da raggiungere e superare e farsi beffe poi di loro, hanno anche questo significato. Questa risposta. E può anche darsi, anzi sicuro, che tu non sia l’unico umano giunto a questo livello di esperienza. Pensaci un po’ quando rifletti e scrivi e mediti. 
Finito di esprimersi, volò via con una velocità sorprendente, segno che quel limite aveva imparato a superarlo. 
Lo guardai volare alto nel cielo plumbeo e mi voltai prima che sparisse alla mia vista. 
Come sempre mi lasciò emozioni a cascata e sapevo ormai che era così anche per lui.













Commenti

Post più popolari